

architettura bioclastica
in un mondo senza più confini, non vi deve essere distinzione tra ambiente naturale e ambiente antropico: siamo tutti bioclasti, residui di processi operati da altri organismi, così come le città altro non sono che l’esoscheletro degli esseri umani, risultato di processi troppo spesso insostenibili. Come le alghe, dobbiamo imparare ad essere resilienti nei confronti delle repentine trasformazioni che caratterizzano i nostri ambienti urbani, a trasformare in energia gli stimoli esterni, a sapersi piegare e non spezzare per le forti correnti e a volte a lasciarsi trasportare dalle onde verso lidi sconosciuti. La stretta relazione con l’ambiente naturale, fonte di ispirazione tramite processi bio-mimetici o strategie di adattamento, permette ai design di assumere un forte valore evocativo e al contempo di affrontare le grandi sfide poste dai cambiamenti sociali e climatici che caratterizzano l’Antropocene.
chi siamo
menti diverse in città diverse, un unico obiettivo: città più sane, inclusive, vivibili, sostenibili nei confronti della nostra e delle altre specie
"la natura non ha problemi di design. l'umanità, sì"
















